Il nodo in figura, Magnushitch, consente regolare la lunghezza di un tirante per mantenerlo in tensione oppure creare un anello di diametro regolabile. . 2) In mancanza di un boccaporto di emergenza, la sagola, usata nello stesso identico modo, può servire per creare un improvvisato boccaporto con un foglio di plastica. 3) Inoltra l’anello formato… Continua a leggere kayak Hatch Covers – Boccaporti tips & trick
Autore: Massimo Romagnoli
Protetto: Bookmarks
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Paddle Float
Il Paddle Float, di solito di colore rosso, arancione o giallo, è un galleggiante che abbinato alla pagaia si utilizza principalmente per rientrare nel kayak dopo un ribaltamento, una manovra definita di auto salvamento (Self Rescue). Esistono due tipologie di PF,
Longe con corda dinamica autocostruita – Nodo Trilonge
Questo articolo esula quasi certamente dall’ambito della pratica del kayak, ma non è detto, comunque spero possa essere interessante. L’obiettivo di queste pagine è solo quello di focalizzare l’attenzione sulla modalità di preparazione del Nodo Trilonge. Infatti, in tal senso, non sempre le informazioni che forniscono i vari video e siti sono sufficientemente esplicative. Per… Continua a leggere Longe con corda dinamica autocostruita – Nodo Trilonge
Contact Tow Line
La Cima di Contatto per rimorchio corto o ravvicinato (Contact Tow Line) è un accessorio semplice e abbastanza facile da usare, efficiente, pratico, può aiutare in diverse situazioni, ma soprattutto in alcune operazioni di salvataggio in kayak si rivela indispensabile.
A cosa serve: eseguire un rimorchio 1 corto o ravvicinato di un kayaker in difficoltà o di un kayak vuoto (fig. 1 e fig. 1a), effettuare uno “zatteramento” più stabile tra due kayak per effettuare piccole operazioni di manutenzione, consultazione di mappe, attrezzature varie (GPS, cellulare, …), preparare una staffa per la risalita, ormeggiare il kayak a un gavitello, ancorare un kayak sulla scogliera e altro.
Kayak: analisi di un incidente
Le previsioni metereologiche prevedevano venti a 10 nodi (circa 20 km/h) e un’altezza delle onde di 1-3 piedi ( 0,3 – 1 m ) nel primo pomeriggio, e poi venti più forti durante la notte. Il trio di kayaker naviga tra le piccole onde e si dirige a nord-est. Ben presto le scogliere nazionali del lago si intravedono alla loro destra. La loro prossima possibilità di approdare è a circa cinque miglia più avanti, al di là di un belvedere molto turistico
Longe autocostruita con corda dinamica – Nodo Trilonge
Questo articolo esula quasi certamente dall’ambito della pratica del kayak, ma non è detto, comunque spero possa essere interessante.
L’obiettivo di queste pagine è solo quello di focalizzare l’attenzione sulla modalità di preparazione del Nodo Trilonge. Infatti, in tal senso, non sempre le informazioni che forniscono i vari video e siti sono sufficientemente esplicative.
Per ulteriori informazioni tecniche sui materiali e sulle metodologie si rimanda alla ricchissima e accurata documentazione citata nella sitografia, di cui si raccomanda la lettura.
Prima di procedere occorre fare una premessa importante sui materiali. I cordini di posizionamento (usati come Longe) in commercio, come precisano gli stessi costruttori, sono concepiti strettamente per il posizionamento, inadatti quindi a assorbire energia in caso di caduta. Pertanto nell’autoassicurazione sarebbero da evitare Longe fatte con materiali anelastici, quali cordini o fettucce in kevlar o dyneema, che potrebbe non reggere in caso di caduta se il Fattore di Caduta è prossimo a 2, e se dovessero reggere produrrebbero danni anche mortali all’organismo. Anche le daisy-chain, troppo delicate, con cui è facile commettere errori, sono da usare con cautela.
La Longe studiata in queste pagine non è adatta per le vie ferrate, dove il valore del fattore di caduta aumenta in funzione della distanza tra gli ancoraggi e varia da 0 a 2 molto facilmente, infatti è per questo motivo si usa una Longe con smorzatore/dissipatore.
Fattore di caduta
Il Fattore di Caduta è un valore che fornisce un’informazione sul livello di pericolosità di una caduta. Nell’ ipotesi di un ancoraggio rigido, si calcola con la seguente formula
Fc= Altezza della caduta/Lunghezza della corda
L’immagine, presa dagli ottimi siti https://www.ferrate365.it/blog/progressione-sicurezza-vie-ferrate/ e https://www.ropebook.com/information/fall-factors/ , rende l’idea.
Ecco perché le Longe devono essere utilizzate mantenendole sempre in tensione e in situazioni di rischio potenziale con fattore di caduta non superiore a uno, in pratica, bisogna essere appesi alle Longe e non agganciare mai il moschettone a un punto che sia più in basso dell’imbrago e devono essere fatte con corde dinamiche. (vedi l’articolo “Dinamico è bello“)
Longe con corda dinamica e Nodo Trilonge
Vediamo una possibile soluzione:
Alle estremità dei due rami (a destra nell’immagine), ci sono due Nodi Semplici Doppi o Tripli o Nodi Cappuccino, in alternativa si potrebbe fare un Nodo Savoia Ripassato, in inglese Figure Eight Re-Threaded. Il Cappuccino è ottimale perché consuma meno corda (pesa meno), si può stringere molto e così tiene fermo il moschettone (più facile da impugnare per allongiarsi; potrebbe essere utile un giro di nastro adesivo sui capi morti che li unisca con la corda). I due rami forniscono un attacco più lungo per allongiarsi in alto e uno più corto, sia per allongiarsi vicino sia per inserire la piastrina GiGi per la corda doppia o singola; servirà poi anche il Nodo Machard ovviamente collegato con un moschettone e un cordino all’anello di servizio e alla corda doppia o singola.
Mentre nella parte centrale si fa un Nodo Trilonge (trasformazione del Nodo delle Guide). Questo nodo particolare offre buone prestazioni nell’assorbimento dell’energia derivante da una caduta per due motivi: durante la caduta l’asola (non più lunga di 10-12 cm) viene assorbita dalla tensione e in questa fase dissipa energia e quando è completamente riassorbita e il nodo si ritrasforma nel Nodo delle Guide, il relativo ramo, più lungo di conseguenza di circa 20 cm, contribuisce elasticamente a dissipare ulteriore energia.
Nella figura 1 si è utilizzata la corda Beal Zenith 9.5 corda arrampicata, i cui dati:
Spessore 9.5, peso al metro: 59g, allungamento dinamico: 38%, allungamento statico con peso di 80kg: 9,2%, forza di impatto: 7.5kN, numero di cadute UIAA: 6, percentuale calza: 38%
Lunghezza corda circa 3,2 m → 210gr + due moschettoni → 200gr = 400-420 gr circa
(N.B. è importante non usare corde con diametro inferiore a 9 mm)
Nodo Trilonge: premesse
Di seguito le immagini, delle figure 3-4-5, mostrano le varie fasi per confezionare il Nodo Trilonge.
Occorre però fare una premessa. Il nodo Trilonge si basa sul Nodo delle Guide che poi altro non è che un Nodo Semplice fatto su un doppino, in inglese Overhand Loop. Non è un gran nodo -sostituito infatti quasi sempre dal Nodo Savoia Ripassato– e riduce anche abbastanza la resistenza del filo, però in questo caso si rivela interessante.
In genere, se nel nodo delle guide la trazione avviene solo su una corda è consigliabile che questa corda agisca sul doppino inferiore3, (vedi rif. gruppolammalecco), ciò garantisce maggiore resistenza residua e maggiore scioglibilità. La figura, relativa a un generico Nodo delle Guide, è sicuramente più esplicativa:
Nodo Trilonge: confezione
Nel caso della Longe abbiamo due rami, il più lungo è sicuramente più critico perché permette maggiore spostamento e di conseguenza consentirebbe di spostarsi più in alto rispetto al punto di ancoraggio entrando così nella zona molto pericolosa di Fc compreso fra 1 e 2.
Quindi per costruire la Longe con Nodo Trilonge è preferibile iniziare dall’asola o bight (vedi fig.2), un po’ più lunga ** se si utilizza la Gassa d’Amante Doppia o più corta con una ghiera a vite (vedi fig. 6), che si utilizzerà per agganciarsi all’imbrago. Occorre poi effettuare il Nodo delle Guide e osservare quale corda si trova nel doppino inferiore (facendo riferimento alla figura 3 l’imbrago si troverà a sinistra), quella sarà la corda che costituirà il ramo lungo della Longe. A questo punto si fa scorrere un po’ il nodo prendendo corda dal ramo corto in modo che la differenza fra i due rami sia ben evidente.
Fatto questo, si procede come indicato nelle figure seguenti per formare il Nodo Trilonge. Osservando le figure, l’imbrago si trova a sinistra e i due rami della Longe a destra.
Dopo, in base alla propria morfologia, si prende la lunghezza necessaria per formare il lato lungo (un po’ più corto del braccio steso) e si effettua il primo Nodo Cappuccino (doppio o triplo) per poi inserire il moschettone nell’occhiello. Poi ovviamente si sceglie una misura (ad esempio 30 cm) per il ramo corto e si procede analogamente per inserire il secondo moschettone. 1.
Come al solito i nodi agli estremi dei due rami devono essere ben assuccati e i capi morti lunghi almeno 10-14 cm.
Però il nodo Trilonge non deve essere troppo stretto perché il suo funzionamento si basa proprio sul fatto che l’asola deve scorrere per funzionare. In caso di caduta la longe deve essere sostituita.
Il nodo Gassa d’Amante Doppia2, o in inglese Bowline on a Bight (vedi fig.1 della Longe completa), che coinvolgerà entrambi gli anelli dell’imbrago, presenta un doppio vantaggio: sono due le corde che sollecitano gli anelli e quindi un minore sforzo di taglio sugli anelli stessi in caso di caduta, inoltre può essere sciolto e rifatto senza modificare il resto della Longe. Il doppio occhiello che avvolge gli anelli non modifica la sua ampiezza e così non li strozza come farebbe invece un Nodo a Bocca di Lupo. La maggior lunghezza/peso della corda, dovuta al Bowline on a Bight, eguaglia circa l’eventuale maglia rapida a vite, da agganciare all’anello di servizio (vedi fig. 6), certo rimane il maggior ingombro.
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Conclusioni
Le Longe costruite con corde dinamiche hanno sempre dimostrato un buon comportamento, in particolare con il Nodo Trilonge (vedi l’accurato articolo “Test sui materiali: Le Longe, Giuseppe Antonini , Oskar Piazza, www.caimateriali.org“, da leggere con attenzione.
Ci sono però alcuni inconvenienti di questa Longe autocostruita, sui quali occorre riflettere:
• usa molta corda
• ingombro e peso significativi
• l’inevitabile presenza dei nodi durante l’uso contribuirà sicuramente ad una riduzione delle qualità meccaniche della corda. I nodi riducono la resistenza della corda dal 30 al 40%. Si ragiona sempre sul 50% di resistenza residua.
Attenzione: la confezione della Longe può essere soggetta a errori: nodi mal progettati, cattiva esecuzione, … , sempre da controllare e far controllare dai compagni.
Fra le altre soluzioni, troviamo Longe già preparate con anelli cuciti con i vantaggi del minor peso e minor indebolimento della corda nei nodi, ma minore personalizzazione della lunghezza.
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Materiali e sitografia:
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Test sui materiali: Le Longe, Giuseppe Antonini , Oskar Piazza, www.caimateriali.org
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Long, bilonge e trilonge:è il lavoro che le distingue, http://www.speleocrasc.it
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Étude sur les longes utilisées en escalade, https://www.grimper.ca
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Etude sur les longes pour l’alpinisme et l’escalade, http://www.montanea.org/documentation/etude-sur-les-longes-pour-lalpinisme-et-lescalade/
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Campagne de tests sur les longes utilisées pour les déplacements sur cordes semi-statiques. Campagne de test sur les longes bis.PDF (dpmc.eu)
** Nell’ipotesi di utilizzare la Gassa d’Amante Doppia, per determinare la lunghezza dell’asola è necesssario fare prima una prova sull’imbrago
1 IMPORTANTE: come spiegato nel confezionare il Nodo Trilonge occorre fare molta attenzione, perché l’asola deve soddisfare due requisiti: coinvolgere il doppino inferiore e deve riguardare il ramo più lungo dove l’effetto della caduta sarebbe sicuramente più pericoloso.
2 IMPORTANTE: in questo caso il nodo Gassa d’Amante Doppia (in inglese Bowline on a Bight) è sicuro perche la trazione avviene su entrambe le corde. Invece occorre prestare molta attenzione, anzi sarebbe preferibile non usarlo, in altre situazioni, perchè è soggetto a slittamenti imprevedibili, molto pericolosi o mortali. Vedi a questo proposito il sito e video della peakistruction, le indicazioni sull’argomento fornite sul sito del G.S.M.V. Gruppo Speleologico Mineralogico Valsesiano oppure il video dell’Ecole Française de Spéléologie.
3 IMPORTANTE: ovviamente i termini inferiore o superiore assumono un senso in relazione a come si guarda il nodo. In questo caso il senso è quello del doppino più vicino all’occhiello.
by Massimo Romagnoli, Giugno 2022 © Copyright